domenica 12 giugno 2011

c'è chi dice ...



Secondo la canzone c'è chi dice no... io invece spero che, questo fine settimana, molta gente dica SI proprio per dire NO... Ho sentito tanti discorsi su questo Referendum, in prevalenza disfattisti o negativi... però io credo che ci sia la possibilità di qualche (bella?) sorpresa... la Gente si è rotta i cosidetti e ora pare risvegliarsi dal solito torpore italico per muovere timidamente qualche passo sulla via della responsabilità civica (non civile, neh, che per quella c'è ancora tanta strada..) E così festeggio l'evento con una delle torte più buone che mi sia capitato di provare a replicare, sperando di festeggiare anche il raggiungimento di un risultato che sarebbe davvero molto importante per questo paese, non fosse altro in quanto segnale di un rinnovamento dell'impegno e dell'interesse del privato per il pubblico...

la ricetta è il secondo timido tentativo di replicare una creazione di Luca Montersino... ovviamente sempre un po' raffazzonata, visto  che all'ultimo mi sono accorta di non avere la bocchetta per il sac a poche adatta per la decorazione prevista, e quindi presa da un impeto di frustrazione, e dopo numerosi tentativi di ciuffetti mosci e blob informi dalle vaghe reminiscenze falliche, ho livellato la crema con  gesto stizzito, ottenendo quello che a prima vista sembrava una gigantesca crostata/creme brulè ... con buona pace dell'originale montersiniano e del suo splendido decoro...
Riporto la ricetta di Montersino con l'adeguamento delle quantità, visto che sul libro "PECCATI DI GOLA" sono riportate dosi un tantino esagerate (mezzo kg di crema è davvero troppo per questa ricetta, così come 1 kg di pasta frolla.... Per uno stampo da 22 cm.

CROSTATA AI LAMPONI CON CHIBOUSTE ALLA VANIGLIA (di Luca Montersino)

Ingredienti per la Crema pasticcera:
220 ml di latte
60 gr di panna
85 gr di tuorli (circa 5 medi)
85 gr. di zucchero (io ho tagliato a 65 gr. ma non conviene esagerare, altrimenti la crema risulterà troppo densa)
10 gr di amido di riso
10 gr. di amido di mais
i semi di una bacca di vaniglia

Ingredienti per la Meringa all'italiana:
200 gr. di zucchero semolato
175 gr. di albumi  (circa 7 medi)
100 gr. di zucchero semolato (io l'ho usato di canna chiaro)

8 gr di colla di pesce (da aggiungere alla Chibouste che consiste nella crema pasticcera+meringa all'italiana)

Per la Frolla
250 gr. di farina
125 gr. di burro
100 gr. di zucchero (per me canna chiaro)
2 tuorli
scorza di limone grattuggiata
un pizzico di sale

per finire 200 gr. di lamponi (siccome ne avevo solo 125 gr. ho usato qualche fragola per terminare il fondo di frutta

Iniziare col preparare a pasta frolla. Potete farlo anche la sera prima in modo da guadagnare tempo e lasciarla in frigo una notte intera invece che la solita mezz'ora che tutti consigliano :) Lavorate il burro freddo con lo zucchero e la farina, in modo da ottenere delle briciole, aggiungete i tuorli, il sale e la scorza grattuggiata del limone. Impastare velocemente e far su a palla. Avvolgere il tutto nella peliccola e porre in frigo a riposare per almeno 30 minuti. Stendere poi la frolla e foderare uno stampo a cerniera di 22 cm di diametro imburrato e far cuocere in bianco con un peso (per me del riso ) che porrete su un foglio di carta forno. Forno caldo a 180 gradi per circa 30 minuti. Sfornare e far raffreddare su una gratella.
Passate poi a preparare la crema, che Montersino fa in modo particolare... Montate i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto molto spumoso. In planetaria ci ho messo circa 15 minuti. Aggiungete poi i semi di una bacca di vaniglia e gli amidi setacciati. Mettete il latte e la panna in un pentolino capiente e fatelo scqldare a fuoco medio alto, quando sarà prossimo all'ebollizione, versate la montata di tuorli zucchero e amidi direttamente sul latte caldo. Essendo molto "spumoso" il composto non andrà a fondo, mka galleggerà sulla superfice della mistura di latte e panna. Questo vi permetterà di non bruciare gli amidi e di non avere i grumi. Quando il latte inizierà a fare delle grandi bolle "eruttive" sulla superficie del composto, iniziate a mescolare energicamente con la frusta, in modo da amalgamare bene la crema. é pronta in circa un minuto, quando gli ingredienti saranno perfettamente amalgmati e la crema sarà densa e liscia. Togliete dal fuoco e lasciate coperto. Non è necessario far raffreddare.
A questo punto iniziate a preparare la chibouste mettendo gli albumi in planetaria insieme a 100 gr. di zucchero. Questa operazione è da fare lentamente quindi si consiglia una velocità non troppo elevata (velocità 4 per chi ha la rossa :). Nel frattempo mettere l'acqua in un pentolino, aggiungere i 175 gr. di zucchero semolato (Montersino consiglia di mettere prima l'acqua e poi lo zucchero in modo da essere certi che non ci siano parti di zucchero che restino asciutte) e scaldare a fuoco medio alto. Lo sciroppo deve raggiungere temperatura 121 gradi...Se non avete un termometro, potete verificare la temperatura dello sciroppo, prendendone una piccola quantità tra 2 dita bagnate in acqua fredda...Se sfregando tra le due dita, lo sciroppo tenderà a fare una pallina solida, la temperatura sarà corretta.
Una volta raggiunti i 121 gradi, lo sciroppo andrà versato a filo sulla montata di albumi e zucchero, aumentando la velocità della planetaria al massimo. La meringa sarà pronta  quando gli albumi saranno perfettamente freddi e "fermi".
A questo punto prendete la colla di pesce che avrete fatto ammollare in acqua tiepida, aggiungetela alla crema pasticcera ancora calda (o scaldatela se nel frattempo si è raffreddata) e mescolate con una frusta per evitare grumi. Prendete poi una spatolata di meringa e "sacrificatela" versandola nella crema ancora tiepida e mescolando energicamente. Questo serve a rendere la crema più adatta a "gestire" la restante parte della meringa, che andrà incorporata con una spatola e mescolando lentamente dall'alto verso il basso e così via.
A questo punto potete comporre il dolce... Prendete il guscio di frolla, disponete i lamponi puliti sul fondo della torta e provvedete a spalmare una prima spatolata di chibouste in modo da coprire i lamponi ed ottenere una superficie livellata. Se siete dotati di sac a poche con bocchetta larga e sapete come utilizzarla, avete tutta la mia stima, passate quindi a fare delle decorazioni di varia forma e che vi aggradino. Se invece come me, non avete ancora addomesticato l'odioso attrezzo, provvedete a distribuire generosamente la Chibouste nel vostro guscio di frolla, livellate il tutto e brunite col cannello o passate in forno sotto il grill incandescente per circa 3 minuti.
Al suo meglio mangiata fredda... io non ho resistito...:)

martedì 7 giugno 2011

e ne faremo polpette ...


rieccomi di ritorno dopo 8 gg di Grecia... francamente sarei rimasta molto volentieri nella Chora di Folegandros a mangiarmi feta e melanzane al forno da mane a sera (e potevi pure starci, direte voi) purtroppo però il lavoro chiama e non si può proprio far altro che rientrare nella tristissima e inquinatissima pianura padana... il cuore però rimane in Grecia ancora per un po' e la voglia di cucinare anche... queste polpette (che hanno come ingrediente la feta, quindi in fin dei conti non sono poi così fuori tema) sono state preparate prima della partenza, in attesa di assaporare i sapori greci originali.. le posto solo ora perchè prima non c'è stata occasione..lascio la ricetta al volo e torno a struggermi davanti alle foto del mare di Folegandros :(

POLPETTE DI QUINOA TONNO E FETA E SPINACI E FETA

mezza tazza di quinoa
una tazza di acqua
150 gr. di feta
1 scatoletta di tonno
mezza busta di spinaci surgelati (per me circa 4 cubetti)
2 uova
2 cucchiai di uvette
olio
origano

Mettete a mollo le uvette in una tazzina di acqua tiepida. Fate bollire la quinoa dopo averla sciacquata con cura. Per maggiori informazioni sulla quinoa potete guardare qui e qui. Scolate l'eventuale eccesso d'acqua e versate mezza porzione in una ciotola e l'altra metà in un'altra ciotola. Fate bollire anche gli spinaci e scolateli bene. Una volta scolati, passateli in padella con un cucchiaio di olio. Dovranno asciugarsi bene, quasi abbrustolire... Una volta ben cotti, versateli in una delle 2 ciotole di quinoa, aggiungete le uvette strizzate, un uovo e circa la metà della feta sgocciolata e sminuzzata. Amalgamate bene gli ingredienti e se il composto risultasse troppo "bagnato" aggiungete del pan grattato o della farina per polenta (come nel mio caso). a questo punto formate le polpette e passatele nel pan grattato o nella farina per polenta e mettete su una teglia coperta da carta forno.
Prendete l'altra ciotola di quinoa e aggiungete la rimanente feta sminuzzata, il tonno (mi raccomando scolate bene l'olio!), l'origano e l'uovo. Se vi piacciono anche dei capperi sminuzzati stanno molto bene. Regolate l'impasto in base a quanto è umido e aggiungete pan grattato anche in questo caso se troppo baganto. Procedete come per le polpette agli spinaci e formate delle polpettine che andrete poi a passare nel pan grattato o nella farina per polenta.
Metterle sulla teglia insieme alle altro polpette e passarle in forno caldo a 180 gradi per circa 25 minuti. Alla fine farle dorare sotto il grill per circa 3 minuti per parte

et voilà l'aperitivo è servito...:)

giovedì 19 maggio 2011

il "cocco" di ...


rieccomi qui con un dolcino da colazione, questa volta ispirato da questa ricetta qui .. l'abbinamento lime e cocco mi ispirava assai, però la versione madeleines non faceva proprio per me (la gobba? troppa ansia... non ho nemmeno lo stampino..) e quindi muffin again! questa volta in versione senza burro... e ovviamente con farina 0 e zucchero di canna... e con i mirtilli freschi che giacevano speranzosi in frigo :) Il risultato è un dolcino abbastanza leggero da mangiare senza grossi rimorsi.. certo che se non volete essere l'anello di congiunzione tra l'essere umano e il barbapapà, forse è meglio se non ne mangiate 3 in un colpo solo... però diciamo che meglio questi di certe merendine preconfezionate di mia conoscenza ;)

MUFFIN COCCO, LIME E MIRTILLI

ingredienti:
130 gr. di farina 0
70 gr. di farina di cocco
80 gr. di zucchero di canna grezzo
120 ml di panna fresca
80 ml di latte fresco intero
1 uovo
il succo e la buccia di 2 lime
100 gr di mirtilli
la punta di un cucchiaino di bicarbonato
8 gr. di lievito per dolci

 ok, il procedimento è sempre quello :) versate in una ciotola capiente tutti gli ingredienti "polverosi" (farine, zucchero, lieviti ecc) e in un altra ciotola (io uso una brocca graduata :)) mettete tutti gli ingredienti liquidi (latte e panna, uovo e succo di lime). Versate i mirtilli puliti nella farina e mescolateli bene. Questo permetterà ai mirtilli di distribuirsi meglio nell'impaso. A questo punto versate i liquidi sugli altri ingredienti e mescolate brevemente, fino ad ottenere un composto grumoso. Mettete il tutto in 12 stampini per muffin riempiti per i 2/3 e fate cuocere in forno caldo a 180 gradi per circa 15 min. Fate sempre la prova stecchino per essere sicuri del grado di cottura. LAsciar raffreddare su una gratella e consumare entro breve... il giorno dopo sono ottimi scaldati con yogurt e marmellata :)

lunedì 16 maggio 2011

quando servono le proteine


Dopo un week-end di bagordi e sagre della toma, oggi le uniche cose che mi vengono in mente in relazione al cibo sono raccomandazioni del tipo "mangiare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al di", "assumere più proteine vegetali e meno animali", "limitare il consumo di grassi" ... e perchè questo sadismo da grillo parlante? Mpf,  perchè nonostante siano mesi che provo a buttare giù due kg... beh non c'è verso... niente nemmeno un grammo... anzi più mi sforzo e peggio è, visto che per me sforzo equivale a "tentazione"..e le tentazioni si sa, sono fatte per essere assecondate... e uff..quindi oggi per seguire il mio desiderio di salute, mi sono preparata una splendida insalata di bulgur e ceci,  liberamente tratta ed ispirata da una ricetta del "libro del cavolo" di Sigrid (quella dell'insalata di polpo decadente)... Ovviamente il polpo è stato ommesso, visto che secondo le varie scuole legate alla macrobiotica, proteine animali e vegetali non andrebbero mai mescolate, mentre è un ottimo mix mescolare un cereale integrale, una fonte proteica (legumi, pesce, derivati della soia, carni bianche) e una fonte di vitamine (frutta o verdura) ... il pomodoro è visto come una verdura non sempre consigliata, ma per me d'estate diventa irresistibile. I semi infine apportano oli preziosi, vitamine importanti e minerali.. insomma un concentrato di salute (mai eccedere però)... Peccato che dopo un'insalata ineccepibile da un punto di vista nutrizionale,  io abbia concluso il mio lauto pasto con una bella fetta di cheescake pere e cannella... eh beh c'è la frutta dentro non farà mica così male.... o no? :P
 
INSALATA DI BULGUR E CECI ALL'ARANCIA

Ingredienti:
mezzo bicchiere di bulgur
un bicchiere di ceci cotti
pomodorini ciliegia q.b
il succo di un'arancia
olive taggiasche
basilico fresco
2 cucchiai di semi di girasole
olio evo

sciacquate il bulgur e versatelo in una ciotola piuttosto capiente. A parte fate scaldare il doppio del volume  di acqua (in questo caso, quindi, un bicchiere abbondante) e quando starà bollendo, versatela sul bulgur e lasciate coperto  per una decina di minuti, finchè l'acqua non sarà completamente assorbita. A questo punto sgranate con una forchetta e condite con un filo d'olio. Lasciate raffreddare e intanto preparate il resto dell'insalata: mettete i ceci cotti  (per me dopo una notte in ammollo, 40 min. di pentola a pressione con un rametto di rosmarino e un pezzo di alga kombu per aromatizzare) e scolati in una ciotola con i pomodorini tagliati a metà, 4-5 foglie di basilico spezzettate e le olive taggiasche. Mescolate bene e condite con un ulteriore filo d'olio evo. A questo punto unite il bulgur, mescolate bene e versate il succo di un'arancia sul composto. Un'altra mescolata e via a raffreddare in frigo per un paio d'ore.. Prima di servire la vostra insalata, fate tostare 2 cucchiai di semi di girasole in forno a 180 gradi per 3 minuti. Versateli sull'insalata ancora croccanti e gustatevi il tutto magari come apericena in terrazza... con un bel bicchiere di bianco ( vi consiglio di provare con  il timorasso ... un vino insolito che non conoscevo e che ho imparato ad apprezzare grazie alla mia collega :))

martedì 3 maggio 2011

colpo di genio!


A volte bazzico sul web e penso " mmm si questa ricetta la devo provare" ..Il tempo che passa dall'annotazione all'effettiva riproduzione è, però,  molto variabile e dipende da fattori quali tempo, occasione, inclinazione.. Mai nella vita mi è capitato di vedere qualcosa e tornare a casa con la "scimmia" di riprodurre subito quanto appreso, mai fino a qualche giorno fa in cui ho visto qui che esiste un modo di fare una frolla con l'olio di oliva presentata nientedimeno che da (sempre lui) Luca Montersino... la fonte decisamente autorevole e il procedimento a mio avviso sfizioso, mi hanno convinta a provare subito e quando dico subito intendo, apro il computer, girello qua e là curiosa, vedo il post e controllo quante uova ho in frigo per tentare l'esperimento...e poi l'idea di fare una frolla partendo da una maionese.... beh è davvero un colpo di genio! Montersino non sarà televisivamente uno showman d'esperienza, però cavoli, sa quello che fa e di che cosa parla, e mi piace sempre di più perchè grazie alle sue spiegazioni dettagliate, riesco persino io a comprendere i processi che stanno alla base di quello che mangio... :)  Ho scopiazzato biecamente ricetta e taglio dei biscotti, ma che soddisfazione! Volete sapere cosa penso di questa frolla? Penso sia  strepitosa.. i biscotti sono friabili e leggeri, con un retrogusto "diverso" che rende il tutto molto interessante. Ho fatto anche una crostatina alla marmellata di mandarini che non è stata fotografata ma che sembra essere stata molto gradita... Ho fatto 2 esperimenti ulteriori con questa frolla: l'ho congelata e l'ho cotta in bianco senza pesi...  Posso dire che sconsiglio di congelarla (perde molto unto, forse perchè l'olio reagisce in maniera diversa dal burro...? mah dovrebbe rispondermi qualcuno di competente) anche se non è niente di così grave da non poterlo fare in caso di necessità.  Consiglio invece  di cuocerla in bianco senza riso o fagioli, visto che non gonfia molto, specie se la bucherellata per bene :). Detto questo passo la parola alla ricetta. Da provare assolutamente.... poi ditemi se Montersino non è un genio!


PASTA FROLLA ALL'OLIO DI OLIVA (di Luca Montersino)

Ingredienti:
330 grammi di farina (io ho usato farina 0 come al solito)
200 grammi di farina di riso
200 grammi di zucchero grezzo (per me canna chiaro)
1 limone molto grande o due piccoli
un pizzico di polvere di vaniglia (io ho usato i semini di un bacca)
una presa abbondante di sale integrale
250 grammi di olio extra vergine di oliva (leggero mi raccomando)
50 grammi di acqua
80 grammi di tuorli di uova(codice 0 se possibile)

Allora si comincia con il ... fare una maionese! Praticamente (se ho capito giusto), per ovviare al fatto che l'olio non è in grado di creare delle "tasche" che inglobino acqua e che in cottura permettano l'evaporazione della stessa e quindi la creazione di un impasto areato e friabile, cosa si è inventato Montersino? Un emulsione... emulsionando l'olio, si ingloba l'aria necessaria per far si che l'impasto risulti friabile, e per rendere stabile e lavorabile il tutto, si emulsionano insieme le uova che andrebbero aggiunte comunque all'impasto per ottenere una base grassa e lavorabile con farine e aromi... geniale no?
Quindi... prendete i tuorli d'uovo ed emulsionateli insieme all'acqua con il minipimer aggiungendo a filo l'olio di oliva una volta che inizieranno a montare.. Come per una maionese tradizionale, l'olio va aggiunto poco a poco continuando a emulsionare con il minipimer, in modo da inglobare aria e non far impazzire il composto.. quando avrete ottenuto una crema di consistenza piuttosto sostenuta e bella gonfia, mettetela in frigo e procedete a preparare tutti gli ingredienti "secchi". Mettete in una ciotola capiente le farine stacciate, lo zucchero, la vaniglia, la buccia di limone grattuggiata e il sale. Aggiungete quindi la maionese ben fredda e impastate rapidamente. All'inizio otterete le solite "briciole" (che sono nostre amiche, ci piacciono le briciole!) e poi pian piano riuscirete a compattare il tutto. Una volta ottenuta una palla omogenea, avvolgetela nella pellicola e mettetela in frigo per almeno 30 minuti.
Passato questo tempo accendete il forno a 170 gradi, e iniziate a stendere la frolla su una spianatoia infarinata...questo impasto resta piuttosto friabile, secondo me soprattutto per la presenza di farina di riso, si sbriciolerà un pochino ma nulla di grave, Insistete con fiducia! :) Io ho deciso di non esercitare nessun tipo di fantasia e ho deciso di fare dei simil shortbread esattamente com Izn, però nulla vieta di darsi a forme diverse o di declinare questa frolla in crostate e tortine.... qualunque forma decidiate di scegliere, bucherellate per bene la vostra frolla stesa (per i biscotti a circa 0,4 cm) tagliate nella forma scelta e disponete su un foglio di carta da forno posto sopra una placca (da forno anche quella :)) il mio forno ha cotto in maniera ottimale in circa 15 minuti (non amo i biscotti troppo scuri in generale, ma questi in particolare sono più buoni se poco coloriti, in quanto si apprezza meglio l'aroma di limone) ... et voilà ... poi ditemi se non è un modo meraviglioso di fare colazione... magari con una marmellata ai frutti di bosco e un te profumato...

mercoledì 20 aprile 2011

una lunga storia....


Dopo il fratello ristoratore, vi racconterò quella dell'amico pasticciere e della sua torta "Nocciola" aka Santo graal dei tentativi culinari... suddetta meraviglia è una specie di bacio di dama divenuto torta... la consitenza così perfetta e l'incontro di dolce e amaro così equilibrato sono impossibili da spiegare, bisogna proprio provarla... Qualcuno mi dirà: beh che ci vuole? basta fare un bacio di dama gigante et voilà... eh già sembra facile, ma il risultato ha sempre fatto schifo... finchè Sua Pasticcieria Luca Montersino non è giunto a me con la ricetta della torta dama.... oddio... nemmeno questa si avvicina all'originale (che temo rimarrà un segreto di famiglia impossibile da carpire..) però si tratta comunque di un dolce godurioso da matti... Assolutamente da ripetere, in attesa di carpire il segreto di "quella vera" (per me)... Una cosa è certa: ingrasserò 180 kg se vado avanti nella mia ricerca spasmodica della ricetta perfetta :) però almeno si tratta di un dolce gluten free!
Chiudo con una sola riflessione... mi sono lanciata in questa preparazione perchè volevo festeggiare la visita di una persona che non vedevo da molto e che so essere golosa della torta originale... Trovo che non ci sia stimolo più grande del cucinare per vedere qualcuno a cui teniamo felice di quello che abbiamo preparato... è un po' un modo di regalare qualcosa di sè... o almeno ci si prova :)
 
TORTA DAMA (di Luca Montersino)

Ingredienti:
per la base (io ho dimezzato le dosi originali e invertito le dosi di zucchero di canna e zucchero bianco)):
95 gr. di zucchero di canna grezzo
65 gr. di zucchero semolato
85 gr. di mandorle con la buccia
70 gr di nocciole tostate
160 gr di farina di riso
145 gr di burro
1 tuorlo d'uovo

per la ganache (qui invece dose completa perchè la volevo davvero ricca :)

175 gr. di cioccolato fondente (per me 200 gr. di cioccolato Venchi al 75%)
25 gr. di massa di cacao (non l'ho messa...)
150 gr. di panna
25 gr. di sciroppo di glucosio (per me un cucchiaio di miele di fiori d'arancio)
25 gr. di destrosio (non ce l'avevo)
25 gr. di zucchero semolato (per me 40 gr. totali)
40 gr. di burro

Dunque... a parte l'assenza di alcuni ingredienti fondamentali secondo Montersino (e probabilmente davvero importanti ma difficilmente reperibili ..) ho seguito fedelmente la ricetta... Il video è autoesplicativo, ma riporto qui sotto il procedimento con alcune note:
Frullare le nocciole e le mandorle e porre in frigo a raffreddare per un paio d'ore. Una volta ben fredda, mescolare questa polvere agli zuccheri e dare un'altra frullata veloce con delle lame molto taglienti.. Non esagerate con la frullatura perchè nocciole e mandorle non devono scaldarsi... Una volta unita una bella farina fine, mescolate questo composto alla farina di riso e buttate il tutto in planetaria. Estraete il burro dal frigo, tagliateo a tocchetti e mettetelo nella ciotola insieme alle farine, mescolando il tutto con la foglia a velocità 1... Quando il burro sarà sbriciolato, aggiungete anche il tuorlo d'uovo e lasciate incorporare. A questo punto impastate brevemente a mano, fate una palla e ponetela tra due fogli di carta forno, appiattendola leggermente. Dovrà riposare in frigo (io l'ho ulteriormente avvolta in pellicola senza PVC) per almeno mezz'ora... (Io l'ho lasciata a riposo l'intera notte). Una volta fredda, stendete la pasta con un mattarello a uno spessore di circa 5 mm, accendete il forno a 180 gradi e foderate uno stampo con della carta forno (per me uno stampo a cerniera da 22 cm)disponete metà pasta sul fondo, e "aggiustate" bene il vostro cerchio di pasta in modo da formare una specie di mega biscotto esattamente delle dimensioni dello stampo. Infornate per circa 20 minuti. Ripetere l'operazione anche per la rimanente pasta... Fate raffreddare i 2 dischi di pasta-biscotto sulla gratella..

A questo punto preparate la ganache. Spezzettate il cioccolato e mettetelo in una ciotola piuttosto capiente. In un pentolino fate scaldare la panna con lo zucchero e il miele. Portate a bollore e fate sciogliere bene lo zucchero. Togliete dal fuoco e versate sul cioccolato spezzettato mescolando energicamente e continuamente finchè il cioccolato non sarà completamente fuso. Una volta ottenuta una crema liscia, incorporate il burro tagliato a pezzetti ed emulsionate con il minipimer. Nonostante venga sconsigliato, prima di assemblare il mio dolce,io ho lasciato la ganache in frigo per un paio d'ore in modo da farla riprendere un pocino... Dopodichè ho preso i 2 dischi di biscotto ormai perfettamente freddi, ne ho messo uno sulla gratella e l'ho spalmato di ganache in maniera più che generosa... niente sac a poche, io sono andata di spatola come un vero muratore... ponete infine il secondo disco esattamente sopra (e qui sta il divertente..vista la cazzuolata di ganache potete far slittare il vostro biscottone a piacee) il risultato è una torta davvero godibile... forse un pochino troppo friabile al taglio (come si nota nelle foto) ma una volta assaggiata sono tutti difetti assolutamente trascurabili :)

ah ultima nota finale.... potrebbe essere anche un ottimo modo per riciclare le uova pasquali... magari lo propongo ai viaggiatori

giovedì 14 aprile 2011

un vasetto goloso...

Da qualche tempo mio fratello lavora in un nuovo ristorante, così  ho organizzato un'uscita serale per testare il nuovo "prodotto". Dalla sera di quella cena davvero soddisfacente, ci sono 2 cose che cerco di carpirgli: il segreto del tortino al cioccolato perfetto e quello del tiramisù pere e cannella... Premetto che il posto dove lavora è un ristorante piccolino, gestito da 2 ragazzi giovani ma brillanti e che in cucina fanno davvero magie ... però la cosa che davvero rimane all fine della cena (oltre alla simpatia del responsabile di sala, e la parentela non influisce assolutamente sul giudizio... nemmeno un po' ;)) è la soddisfazione per il dolce scelto... qualunque esso sia stato... dico sul serio uno meglio dell'altro... però di ricette manco a parlarne... e allora io mi arrangio e cerco di riprodurre ciò che le mie papille hanno tanto apprezzato...

Ammetto che il dolce originale è diverso, però la mia versione è assolutamente rispettabile, provata da diverse persone ha convinto tutti... quindi sarò lieta di condividere questo piccolo barattolo di felicità con chiunque lo desideri.... mica sono tirchia come un certo fratello :P

TIRAMISU' PERE E CANNELLA (secondo me)

Ingredienti per la crema:

250 gr, mascarpone
2 uova bio
1 cucchiaio di marsala
60 gr. di zucchero
una punta di cucchiaino di cannella

Ingredienti per le pere caramellate

10 cucchiai di zucchero di canna
il succo di mezzo limone
2 pere (io ho usato 2 decana un pochino indietro di maturazione)
1 cucchiaino scarso di cannella

Iniziate con il preparare il caramello mettendo 3 cucchiai di zucchero in una pentolino e aggiungete 4 gocce di limone. Laciate imbiondire e quando inizierà a liquefarsi aggiungete sopra il rimanente zucchero. Una volta ottenuto il vostro fondo caramelloso, aggiungete le pere pulite e tagliate a cubetti di circa 2 cm di grandezza. Mescolate il tutto e lasciate che le pere perdano parte del loro liquido, io ho lasciato cuocere a fiamma media per circa 10 minuti.. Rimescolate di tanto in tanto e aggiungete da ultimo una spolverata di cannella.
 Mentre le pere caramellate si raffreddano, preparate la crema al mascarpone. Qui ognuno ha il suo metodo, io procedo così: montare i rossi d'uovo con lo zucchero e a parte montare i bianchi a neve. Quando i rossi saranno belli spumosi, aggiungere il mascarpone e continuare a mescolare. Siccome il mascarpone risulta piuttosto stucchevole (almeno per me) io aggiungo sempre un mezzo cucchiaio di liquore per correggere la percezione di "grasso" al palato.. In questo caso ho utilizzato del marsala che resta un pochino meno invadente del cognac,e a mio avviso si sposa meglio con la cannella. Un volta amalgamato bene il liquore, incorporate i bianchi d'uovo al composto, avendo cura di mescolare dall'alto verso il basso per non smontare il tutto...infiine aggiungete una spolverata di cannella... Mi spiace ma qui dovrete regolarvi a occhio. Il mio consiglio è di stare molto leggeri. La cannella nella crema deve essere una nota appena accennata, io ho messo meno della metà di una punta di cucchiaino... però i gusti sono gusti e ognuno può modulare il sapore come meglio crede..
Compilate infine i vostri barattolini mettendo uno strato di pere, uno di crema e ancora pere... Servite il tutto con dei biscotti tipo savoiardo (che volendo si possono mettere direttamente nel dolce ma che io ho preferito mantenere "esterni")
il commento che più mi ha fatto piacere è stato "Buono...decisamente da rifare" :)

martedì 29 marzo 2011

phyllo feta sushi style


ok...per partecipare a una raccolta indetta da viaggiatori, bisogna pensare a qualcosa in tema... non solo in tema con la raccolta ma soprattutto in tema con lo spirito di chi la lancia (la raccolta neh... :)) Viaggiare, spostarsi tra mentalità, culture, approci e CUCINE diverse è qualcosa che mi ha sempre affascinato... mi capita spesso di pensare a quanto il linguaggio (dire una cosa in un certo modo equivale anche a pensarla in quel modo... ) influenzi il nostro modo di essere e interagire con gli altri... però anche la cucina ha il suo ruolo in questo... provate a figurarvi un gruppo di italiani all'estero... anche se siete viaggiatori iper attenti alle particolarità del luogo e ai suoi sapori, arriverete sempre e comunque a un certo punto in cui vi parrà di sviluppare una sorta di "fame" che nulla potrà placare... che sia fame di pizza, di pasta, di caffè, beh qualunque fame sia, vi mancherà qualcosa dell'aria di casa vostra e inizierete a pensare "quando vado a casa quella cosa lì non me la leva nessuno!" ... però queste cose funzionano anche al contrario... ci sono dei posti, infatti, dove tornerei solo per ritorvare gusti e senszaioni che mi hanno particolarmente colpito o affascinato... Uno di questi luoghi  è la Grecia isolana... mi piacciono le isolette greche su cui la vita scorre placida.. mi piace il fatto di saltare da un traghetto all'altro per poi sbarcare più o meno sempre nello stesso posto ma anche no, mi piace l'ospitalità mediterranea dei greci, mi piacciono i colori e i profumi e ... adoro la feta... ormai si trova anche da noi, ma volete mettere? è come dire a un valdaostano che avete comprato dell'ottima fontina in Sicilia... certo che è vero, ma credete il gusto cambia, è il trasporto che incide, la fontina d'alpeggio mangiata in loco ha tutto un altro sapore!... vabbè divagazioni a parte... Io volevo che la mia ricetta per questo contest parlasse di viaggi e che fosse una cosina sfiziosa... e quindi ho pensato di trarre ispirazione da 2 luoghi che amo visceralmente, la Grecia e il Giappone e di preparare un arrotolato di pasta phyllo con feta e origano..

ROTOLI DI PASTA PHYLLO ALLA FETA E ORIGANO (SUSHI STYLE)

Ingeredienti:
4 fogli di pasta phyllo
300 gr di feta sgocciolata
2 uova
origano
olio evo
1 foglio di alga nori per la decorazione

stendete un foglio di pasta sulla spianatoia e spennelatelo di olio di oliva. Tagliatelo in 4 per la larghezza (quindi dovete ottenere 4 strisce più lunghe che alte :)), cospargete il tutto di origano e pieghate ciascuna striscia in 2, in modo che la parte oleata e cosparsa di origano resti all'interno. Procedete così per tutti e 4 i fogli di phyllo e lasciate da parte. In una ciotola tagliuzzare la feta e lavorarla con una forchetta e un filo d'olio. Aggiungete le uova e continuate a lavorare in modo da ottenere una crema morbida. A questo punto prendete una strisciolina di phyllo. Lasciando la parte aperta verso l'alto, cospargete un poco di uovo e feta su tutta la lunghezza eccetto che per un centimetro circa all'inizio. Iniziate ad arrotolare proprio dalla parte senza impasto e formate tante belle girelline. Disponetele su una placca da forno oleata o su un foglio di carta forno e cuocete in forno caldo a 180 gradi per circa 15 minuti o finchè non saranno belle dorate e il composto di feta e uovo non sarà sfrigolante :)
Sfornate le girelline e lasciatele raffreddare un pochino. Nel frattempo prendete un foglio di nori, passatelo rapidamente sul fuoco per tostarlo, tagliate delle striscioline (attenzione che la nori tostata si rompe più facilmente, utilizzate un coltello affilatissimo!) e provvedete e passare una di queste striscioline attorno alle vostre girelle. DIsposte su un bel piattino giappostyle fanno la loro figura... però anche in un bel cestino da pic nic secondo me non stonano affatto
Con questa ricetta vorrei partecipare al contest di anna luisa e Fabio  :

giovedì 24 marzo 2011

incredibile amici



Incredibile amici qualcuno ha pensato di darmi un premio... si tratta in realtà di un premio dato sulla fiducia, e dovevo veramente comprarmi la cosa con anni di indefessa parentela.... però è giunto il momento anche per me di ricevere un award... Ringrazio sentitamente la Tina per questo (consiglio ovviamente di andare a frotte a guardare il suo blog) anche per avermi fatto capire che la blogosfera non è fatta solo da blog di cucina... esistono blog per tutti i gusti, ma soprattutto gruppi di persone che parlano di tutto e di più (oltre che di sè stessi, ovvio).. oggi quindi post dedicato ad altro che non sia la solita cucina... e visto che una delle cose del blog della tina che più mi è piaciuta, sono le classifiche in pieno stile "Alta fedeltà" (e chi non ha letto Hornby corra a rimediare!) ho deciso di fare una lista delle cose che più mi piacciono, giusto per aggiungere qualcosa di mio a questo blog, che non sia cucinato...cose che mi piacciono in ordine sparso...

1 Leggere
2 cucinare (piuttosto ovvio no)
3 viaggiare
4 andare in moto
5 il pilates! (insomma so che sarà stupido... ma a me piace un sacco)
6 leggere fumetti la domenica mattina
7 harry potter (lui merita una menzione a parte... mica un libro tra i tanti...:)
8 la merenda sinoira in monferrato
9 perdermi camminando in una città conosciuta
10 andare in bicletta

ho volutamente omesso cose più complesse come sentimenti e amicizie... quelle non si citano certo in una classifica, si vivono e basta! :)

e quindi per far girare questo award (e questa parte catena di sant'antonio non è che mi faccia particolare piacere ma s'ha da fà...)
lo dedico volentieri a:

flavia: perchè mi sta simpatica
norma: perchè è piemontese,scrive in dialetto e il suo blog mi piace un sacco
federica: perchè anche se ha un mucchio di sostenitori, è la prima che ha sostenuto me :)

quindi ora non dovete far altro che ricevere questo premio e se vi va darlo ad altre 3 o 5 bloggers, possibilmente sconosciute (così diamo ai loro blog una manina) e bon...ovviamente comunicate loro il riconoscimento... se no visto che sono blog sconosciuti come si fa ;) buona giornata a tutti

martedì 22 marzo 2011

tutto in una terrina....


qualche tempo fa sono circolate nei vari blog, diverse ricette di "cose in terrina". Tutti a tirar fuori dalle credenze cocotte e cocottine in una gara a chi trova la terrina più elegante e meglio riempita.. A suo tempo avevo scelto di dissociarmi dal generale amore per la cocotte,  soprattutto perchè il mio rapporto con le zuppe e con tutto ciò che genericamente è zupposo/brodoso si è sviluppato solo di recente, ma ora eccomi qua a presentare il mio obolo, anche se non nego una certa reticenza ancora da abbattere.... 
Per me zuppa =cereale a chicco.... datemi del riso, dell'orzo o del farro, ma mai avrei pensato di fare l'abbinata con la pasta, visto che la pastina mi ha fatto sempre un po' schifo... però, però ci sono momenti nella vita di ognuno, in cui si è chiamati a rivedere le proprie posizioni... a volte si cambia vita, lavoro, città. Si prende il coraggio a 2 mani e via, ci si butta in una nuova avventura... io invece sono semplicemente stata folgorata, nella corsia del super dedicata alla pasta, dai "risoni" (la pastina a forma di chicco per intenderci), che pur essendo pasta, ha forma e consistenza quasi cerealicola.... e così dopo aver visto una ricetta anche nel blog di riferimento (che se non siamo tutti un po' pecoroni, noi italiani non siamo mica a nostro agio.... :)) eccomi a rivedere la mia posizione in merito al componimento della zuppa... e devo dire che mai decisione fu meglio ripagata... Dovevo arrivare a 30 anni e all'imposizione medica di consumare pasti leggeri tra cui pastina, per avvicinarmi con la dovuta diffidenza mista a rassegnazione al temutissimo formato di pasta, però eccomi qui, finalmente a conoscenza di questo segreto: la pastina non è mica male :)

tornando alla ricetta, si tratta di una cosa leggera nonostante le apperenze, qualcosa che anche chi non sta bene può consumare... è una ricetta ricca di ferro e vitamine, ma buona nella risultante... insomma anche se sembra una mappazza, in realtà si tratta di qualcosa di molto godibile e veloce... 

ZUPPA DI LENTICCHIE, VERDURE DI CAMPAGNA E RISONI

Ingredienti:
150 gr di lenticchie
100 gr. di pastina tipo risoni
mezza confezione di verdure di campagna (tarassaco, biete e spinacini) surgelati
1 cucchiaio di curcuma
1 rametto di rosmarino e 3 foglie di salvia
1 pezzo di alga kombu
olio di oliva e sale q.b.
in una pentola piuttosto capiente fate scaldare un cucchiaio di olio, aggiungete la salvia e il rosmarino, mescolate con un cucchiaio di legno e aggiungete le lenticchie. Coprite il tutto con acqua bollente (io vado a occhio, in genere inizio con mezzo litro) aggiungete il pezzettino di kombu (serve ad arricchire il sapore dei legumi, è ricca di sali minerali e se non vi piace potete sempre buttarla alla fine della cottura...il suo lavoro l'avrà fatto ugualmente ;)) e regolate di sale.  Lsciate cuocere per circa un quarto d'ora. Se le lenticchie dovessero asciugarsi troppo aggiungete dell'acqua calda. Passati questi 15 minuti aggiungete anche le vostre verdure ancora congelate e fate riprendere il bollore.Una volta che la zuppetta avrà ripreso a sobbollire placida, aggiungete la pastina e mescolate bene. Cuocere a fuoco medio/basso per circa 10/12 minuti. Regolatevi ad occhio in modo da mantenere la zuppetta cremosa senza eccedere con i liquidi. A fine cottura, aggiungete un cucchiaino di curcuma e dell'olio di oliva crudo...
per 2 porzioni






lunedì 21 marzo 2011

cavolo! (.... verza ;))

se c'è una cosa che odio è sprecare il cibo.... non mi piace buttare le cose, nemmeno quando si dice proprio di fare così... questa ricetta nasce dalla necessità di recuperare i funghi utilizzati per fare questa cosa qui (che consiglio caldamente a tutti, visto che è strepitosa)  e che in teoria andavano buttati perchè ormai insapori... e poi già che c'ero ho unito il purè della sera prima e le foglie esterne della verza che mi piacciono tanto ma che per fare i pizzoccheri non vanno proprio bene... insomma un piatto 100% riciclo ma che mi è piaciuto molto.... inoltre se, come me, avete della purè avanzata, il tutto vi richiederà circa un 20 minuti di lavoro complessivo... ovviamente si può fare con dei funghi trifolati e preparati solo per l'occasione. e la purè fresca fatta secondo il vostro gusto... ma vorrete mica perdervi il buonissimo brodino di finto vitello che propone Stefano? :)

INVOLTINI DI VERZA CON PATATE E FUNGHI

Ingredienti:
foglie di verza (quelle esterne vanno meglio) q.b. (calcolate circa 2 a commensale)
purè avanzato dalla sera prima (o fatto fresco secondo le vostre consuetudini)
funghi champignon recuperati dopo la "brodettatura" (oppure trifolati normalmente)
2 funghi porcini secchi
circa 100 gr. di fontina
parmigiano grattuggiato e olio EVO q.b

la non ricetta consiste nello sbollentare le foglie di verza (per me 3 minuti dal fischio della pentola a pressione, ma si può fare anche in pentola con l'adeguata dose di pazienza, visto che sarebbe meglio fare 2 o 3 foglie per volta, per non farle sfaldare) e mettere da parte a scolare su un canovaccio pulito. Nel frattempo scaldate un filo d'olio in una pentola, fate rosolare i funghi champignon esausti dopo l'estrazione dei sapori per il brodo, aggiungete salsa di soia, i 2 funghi porcini secchi e lasciate gentilmente asciugare.... devono tostare leggermente... ci vorranno circa 5 minuti. Una volta operata la rianimazione dei vostri funghi, passate a mescolare il purè (circa 2 cucchiai abbondanti per involtino) con i funghi... Tagliate la fontina a listarelle, riempite ciascuna foglia di verza con questa farcia, una o 2 listarelle di fontina e arrotolate puntando l'involtino con 2 stuzzicadenti. Disporre in una pirofila leggeremente oleata, cospargere con parmigiano grattuggiato e passare in forno a gratinare per una decina di minuti.... Ci ho messo più tempo a spiegarlo che a farlo! .... Volendo si può aggiungere ai funghi anche della pancetta affumicata a dadini, ma in casa la dieta sta virando decisamente sul vegetariano, quindi abbiamo preferito evitare :)




mercoledì 16 marzo 2011

metti un muffin a colazione


e rieccomi qua... dopo qualche problemino e molta pigrizia, mi ritrovo a postare again... volevo tornare col botto ma in realtà questo è stato un periodo di sperimentazioni culinarie molto normali... nel senso che tutta la creatività che sono riuscita a racimolare è andata spesa nel comporre pesti di zucchine e risotti al cavolfiore e noci, o cose così...molto semplici e senza pretese... Il mio problema sono le foto, che non avevo voglia di fare, o i pesi, che non avevo voglia di misurare... Insomma mi sono tristemente tramutata in una blogger pigra e poco motivata, anche se la mia cucina continua ad essere fucina di mille esperimenti....
L'esperimento che più mi appassiona in questo periodo, è quello di cercare di convertire il "cavia" all'alimentazione vegetale... e devo dire che mi diverto un sacco a cercare di far passare sottobanco alimenti che sono sempre stati rifiutati... il risultato migliore però l'ho ottenuto con un dolcino da colazione... una cosa quasi ridicola che però ha riscosso molti consensi... il problema è che su 4 versioni che ho provato, solo una è stata davvero eccellente e .... non riesco più ad ottenere lo stesso risultato! :( ma si può....
la ricetta che ho seguito, per ottenere il risultato fino ad ora più apprezzato, è quella per i "blueberry muffins", liberamente tratta dal nigelliano "how to be a domestic goddess". La rimanipolazione però è stata così totale da renderla una ricetta "aliena"... diciamo che ho rispettato giusto le proporzioni proposte, ma ingredienti e intento sono del tutto personali. Siccome ho deciso di bandire la farina 00 dalla mia cucina (a parte per alcune rare eccezioni ) ho utilizzato solo farina 0 e il risultato forse potrebbe essere diverso, ma io mi sono trovata bene così...

MUFFIN MELE E CANNELLA

Ingredienti:
70 gr. di burro
200 gr. di farina 0
75 gr. di zucchero di canna chiaro
1 cucchiaino scarso di bicarbonato
8 gr. di lievito per dolci (poco più di mezza bustina)
200 ml di latte intero
1 uovo
1 mela
mezzo cucchiaino di cannella

In una ciotola pesate tutti gli ingredienti "polverosi" e lasciate da parte. Volendo potete fare questa operazione la sera prima e lasciare il tutto da parte. Al mattino basterà accendere il forno mentre si preparano gli ingredienti umidi e cuocere per avere un'ottima colazione in poco meno di mezz'ora :) (questo consiglio giunge direttamente da Nigella, ottimo consiglio direi :)). Sciogliete il burro in un pentolino senza far friggere. Lasciate da parte a raffreddare e nel frattempo mettete in un recipiente graduato, il latte, l'uovo  e mescolate con una forchetta brevemente. Sbucciate la mela e tagliatela a dadini. Aggiungete il burro fuso, ma non più caldoagli ingredienti liquidi e mescolate nuovamente. Unite gli ingredienti umidi a quelli secchi, mescolando brevemente, aggiungete la mela a dadini, date ancora una breve mescolata e passate a riempire gli stampini per muffin fino a 3/4. Infornate a 180 gradi per circa 15 minuti o finchè non saranno ben dorati ...  Un'ottima colazione davvero, ma soprattutto una base semplice e piuttosto sana che può essere declinata in modi molteplici... basta cambiare il frutto e magari sostituire la cannella con cardamomo o altre spezie...:)
. Per circa 12 muffin.

domenica 6 febbraio 2011

sul filo di lana...ecco come ti cucino il maiale


quando ci sono scadenze da rispettare ho sempre qualche problemino... specie se le richieste vertono attorno al cucinare carne di maiale (o carne in generale)... Però oggi volevo esserci e presentare il mio gettone -presenza con una non ricetta, giusto per dimostrare la mia adesione a un'iniziativa più che giusta... Se non sapete di cosa parlo, cliccate sul banner a fianco... Mi spiace di non essere stata in grado di partorire qualcosa di più sensato, ma credo che l'importante sia far sentire la propria voce, e non far credere che ormai tutto quello che ci sta intorno sia indifferente... il fatto di indignarsi non è equiparabile al rompimento di palle... tantomeno ai gesti inutili... forse in questo paese ci siamo dimenticati di avere ancora il diritto e il dovere di dire se qualcosa ci sta bene o meno... Ringrazio chi ha lanciato questa iniziativa, mi spiace solo di non essere nel momento migliore per poter dare un contributo un pochino più interessante... Spero che sempre più persone possano esprimere la propria insoddisfazione e che tutte queste voci possano portare a un reale cambiamento....

la ricetta non c'è... prendete una piadina, (per me al farro... ricetta solo quando sarò riuscita a metterla a punto come voglio) scaldatela, farcitela con formagio di capra, miele di castagno, rucola e prosciutto crudo e servitela calda... Buona domenica di sole a tutti e speriamo che il maiale sia solo sulle nostre tavole ed esca da posti ce non gli competono più... ;)

mercoledì 26 gennaio 2011

il buco con il bagel attorno



Questo week-end ho deciso che era giunto il momento di mettere alla prova il mio piccolo tesoro...quale tesoro? ehehe, Babbo Natale ha deciso che quest'anno sono stata talmente brava da meritare..... rullo di tamburi... la mitica impastatrice rossa!!!!!!! Giuro che la mia faccia impietrita davanti allo scatolone è stata, a dire di tutti, davvero impagabile :)
Beh, dopo qualche timido approcio (una focaccina qua, la panna montata là, una crema e poco d'altro) sabato è stata in funzione tutto il pomeriggio! Il primo test è stato fatto con un impasto piuttosto consistente, che, a mano, mi aveva fatto vedere i sorci verdi... l'impasto dei bagels! Questo pane col buco in mezzo, è tipico dei paesi anglosassoni, e per me è legato indissolubilmente al brunch americano-londinese ... per questo ho deciso di proporli in fromato mini ai miei amici per un aperitivo-festa di compleanno... dalla foto sembrano dei bagels normalissimi, ma la pezzatura in realtà è circa 1/3 del  normale, così sono venuti fuori dei mini bagles che ho poi farcito con salmone e formaggio fresco e rucola, bresaola e mozzarella di bufala... visto che un vassoio pieno è sparito nel giro di 5 minuti, direi che sono stati apprezzati..
Per fare questi bagels mi sono affidata alla ricetta di Nigella Lawson, il cui libro è stato un altro regalo natalizio (impastatrice e libri di cucina insieme sono un chiaro invito, no?)... io ho dimezzato le dosi e fatto qualche modifica....

BAGELS (ricetta presa da "How to be a domestic Goddess" di Nigella Lawson)

Ingredienti:
500 gr. di farina manitoba
250 gr. di acqua tiepida
7 gr. di lievito di birra
1 cucchiaio di zucchero (per me di canna chiaro)
1 cucchiaio di olio EVO + un filo per il recipiente
2 cucchiaini di sale
2 cucchiaini di miele


Sciogliere il lievito e il miele in circa 100 ml di acqua tiepida e lasciar riposare per una decina di minuti. Mettere nella ciotola dell'impastatrice la farina e il sale (si il sale lo mettono prprio all'inizio.... non ho la competenza per stabilire se la cosa sia giusta o meno... il risultato non ne ha risentito per nulla) e passati i 10 minuti aggiungere il lievito sciolto nell'acqua, l'olio e la restante acqua. Avviare l'impastatrice con il gancio e aggiungere dell'acqua se il composto resta troppo farinoso (questo dipende dalla farina, io ho dovuto aggiungere altri 50 ml prima che tutta la farina venisse assorbita dall'impasto). Questo impasto è davvero consistente e a velocità 2 ci ho messo un bel 15 minuti prima di ottenere una pasta elastica e gommosa. A mano avevo tenuto duro per molto meno e infatti il risultato non era stato proprio soddisfacente...A questo punto togliete la vostra pasta dalla ciotola, ungetela bene su tutti i lati e mettetela a lievitare in una ciotola, unta e chiusa con pellicola, in un luogo tiepido (io in forno spento con la luce accesa). Il composto dovrà raddoppiare, e questo richiederà circa un'oretta. Quando la vostra "palla" sarà bella gonfia (fate la prova ditata, appoggiate il dito in cima alla palla, e se l'impronta rimane potete procedere) toglietela dalla ciotola unta, sbattetela un po' sulla spianatoia e dategli una lavorata a mano veloce. Dividete l'impasto in 2  e decidete la pezzatura dei vostri bagel... se volete dei bagel normali  formate 2 salamotti con i 2 pezzi di impasto e dividete ogni salame in 4 parti. Se invece volete lanciarvi anche voi nel mondo dei mini bagels, fate 4 salamotti e divideteli in 5 parti ciascuno... Ogni parte (grande o piccola che sia) va passata tra le mani tipo una polpetta, in modo da ottenere delle palline. A questo punto bucate ogni pallina con il dito indice o con un cucchiaio di legno, allargate un pochino il buco fatto e disponete il tutto su una teglia a riposare. Coprite con un panno e lasciate "tranquillo" circa 20 minuti. Nel frattempo mettete un bel pentolone largo pieno d'acqua a scaldare sul fuoco. Quando l'acqua inizierà a bollire versate 2 bei cucchiai di zucchero (il libro consiglia il malto) e tuffateci i vostri bagels 2 alla volta ( o 3 in caso dei mini bagels). Abbiate solo cura di riaprire il buco, in caso si sia chiuso, prima di scottarli in acqua. Ogni bagel deve cuocere circa 30 secondi per lato. Tirateli poi fuori con una schiumarola e metteteli su una placca rivestita di carta forno ad asciugare.
Una volta terminata l'operazione per tutti i bagel, spennellate la superficie con un tuorlo d'uovo sbattuto e cospargete con semini a piacere (per me sesamo e papavero). Informate in forno caldo a 180 gradi per 20 minuti o fino a completa doratura... Attenzione a non esagerare con la doratura, altrimenti la crosta sarà davvero troppo croccante ;)

Gnam mi è venuta voglia di nuovo.... mi sa che sabato si riprova! Ah una cosa a chi li fa per la prima volta... non spaventatevi se diventano tutti rugosi dopo averli scottati in acqua, durante la cottura ogni difetto scompare :)

lunedì 24 gennaio 2011

la torta per "la nonna"....



Circa 2 mesi fa ho passato buona parte dei miei week-end all'ikea.... Certe frequentazioni non possono che portare a cose deleterie (centinaia di euro spesi in articoli da mercato, mobili di cartone, biscotti all'avena a cariolate...) alcune cose però sono innegabilmente positive, come il reparto articoli cucina, il settore "organizzazione spazi" e la pausa caffè .... e il must delle mie pause caffè è diventata la torta della nonna, la cui conoscenza è stata fatta proprio grazie a mamma ikea (ma si può? gli svedesi che vengono a illuminarmi su uno dei grandi classici della cucina regionale italiana....  uno smacco incredibile!) e quindi della serie "la scoperta dell'acqua calda" eccomi qui innamorata pazza di un dolce  semplice e "povero", ma che mi sta dando grande soddisfazioni.... e pensare che la crema non mi è mai piaciuta... ma frolla+crema+pinoli formano un mix davvero irresistibile! Il mio amore per questo dolce si è spinto così in là da sceglierlo come dolce di compleanno per festeggiare con l'ufficio... quando si dice, meglio tardi che mai!


non so chi sia la nonna che ha inventato questa ricetta, per farla io mi sono affidata al Nanni (nonno Nanni? eheheh) scopiazzando la sua ricetta quasi totalmente... ho apportato solo una modifica alla frolla... metto il link al post del Nanni che spiega magistralmente tutto il procedimento... qui sotto gli ingredienti con le mie modifiche.

TORTA DELLA NONNA

Per la pasta frolla
Farina debole 300 gr (io ho usato una farina auto lievitante della Molino Rossetto)
Zucchero 100 gr (130 gr. per me)
Tuorli 3 (ho messo un uovo intero e un tuorlo)
Burro 100 gr ( per compensare l'uovo in meno, ho aggiunto 50 gr. di burro)
Lievito per dolci 5 gr (non l'ho messo)

Per la crema pasticcera
Latte 500 ml
Zucchero 150 gr
Tuorli 4
Farina 40 gr
Aroma di vaniglia (ho usato la bacca di vaniglia)

Iniziate col preparare la crema. Mettere il latte a scaldare in un pentolina con una bacca di vaniglia incisa per il lungo. Nel frattempo sbattere i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso e aggiungere la farina setacciata,continuando a sbattere lentamente con le fruste. A questo punto versare il latte tutto in un colpo, facendolo passare da un colino e continuate a mescolare per evitare grumi. Passare il composto sul fuoco e cuocere a fiamma bassa fino ad addensamento. Togliere dal fuoco e continuare a mescolare per far raffreddare la crema più rapidamente possibile. Io in genere travaso la crema in un altro contenitore per accellerare il procedimento. Coprire con pellicola (no PVC) a contatto e mettere in frigo.

A questo punto procedete con la frolla. Mettere burro e farina in un mixer con le lame freddissime e dare qualche pulsata finché non otterrete un bel briciolame, aggiungere lo zucchero e lavorare con la punta delle dita per sbriciolare ancora di più il composto. Aggiungere l'uovo e il tuorlo e impastare brevemente. Avvolgere nella pellicola e lasciare riposare in frigo una mezz'ora.

Dividere la frolla in 2 pallotte uguali e stendere 2 dischi più o meno uguali. Foderare uno stampo a cerniera imburrato e infarinato con uno dei 2 dischi. Versare la crema ben fredda sull'impasto e ricoprire con l'altro disco di frolla avendo cura di tagliare gli eccessi dai bordi. Sigillate bene i 2 dischi di frolla con i rebbi di una forchetta e accendete il forno caldo a 180 gradi. Spennellate il sopra della torta con un tuorlo e cospargete di pinoli. Cuocere in forno per una mezz'ora o fino a completa doratura. In caso il sopra della torta si scurisca troppo rapidamente coprite con un forglio di alluminio che andrà solo appoggiato sopra (grazie Nanni per questa dritta!)
A fine cottura spolverizzare con abbondante zucchero a velo e servire. Conservare in frigo in caso non venga consumata entro la prima giornata, anche se dubito :)

Devo ammettere che all'inizio ero scettica... per me la frolla non ha lievito (normalmente) e contiene più zucchero, mentre la crema ne contiene un po' meno... Invece l'unione di questa frolla più spessa e porosa e di questa crema così intensa, beh è davvero equilibrata! Una vera delizia!

giovedì 20 gennaio 2011

Lo spinacio che faceva l'indiano...


Rieccoci qui sempre sulla scia del "che cosa mi mangio per pranzo?" Basta con cose ultrapesanti, residuo dei giorni di festa... Bisogna tornare in riga e cercare di disintossicare questo povero organismo, ma con piatti rapidi e senza diventare matti.. Ultimamente una cosa che mi piace tantissimo utilizzare è la curcuma, e mi sono ricordata di un piatto mangiato in un ristorante indiano, che consisteva in una specie di crema di yogurth, spinaci e curcuma... Il risultato era un filino troppo acido per i miei gusti e così ho un po' rivisitato l'idea, stravolgendo come al solito l'originale... ma il risultato mi ha lasciato molto più soddisfatta (del resto a ognuno il suo gusto, e il suo cibo ;))

SPINACI CON SESAMO TOSTATO E CREMA ALLA CURCUMA E CANNELLA

Ingredienti:
spinaci lessi q.b. (io ho fatto una busta di spinaci surgelati da 250 gr... non uccidetemi!)
sesamo 2 cucchiai
formaggio morbido tipo philadelphia
curcuma e cannella in polvere

In una padella antiaderente fate tostare il sesamo, quando sarà bello dorato e profumato aggiungete gli spinaci strizzati e fate saltare brevemente fino a quando non saranno piuttosto asciutti. A parte mescolate in una ciotolina un paio di cucchiai di formaggio cremoso con la punta di un un pizzico di cannella e un cucchiaino scarso di curcuma. Mescolate bene fino ad ottenere una bella cremina gialla (che in foto non è per nulla valorizzata... uff). Togliete gli spinaci dal fuoco, mettete la cremina su un piatto e coprite con gli spinaci in modo che il calore renda ancor più cremosa la vostra cremina (lapalissiano, no?)... Mescolate il tutto (o lasciate le cose divise come me, che mescolo solo alla fine...) e gustate con crostini, cracker o grissini a piacere :)

martedì 18 gennaio 2011

risotto ayurveda

Dopo una lunga assenza causata da vari impegni natalizi e vacanzieri, ritorno al solito tran tran... il blog è stato un po' abbandonato perchè nonostante abbia cucinato di tutto di più, non ho mai avuto lo stimolo a fotografare o a condividere i vari esperimenti... L'ordalia cibesca però mi ha portato ad interrogarmi su cosa significhi per me mangiare bene... ma soprattutto su come io possapromuovere il mangiare bene anche a chi non ha mai apprezzato certi sapori e certe "cose sane"... Mi spiego meglio, a casa mia il frigo è diviso in 2 settori: il settore frutta e verdura+ ingredienti strani (il mio settore, con miso, tofu e vari) e il settore formaggi e schifezze (non posso dire il suo, perchè a quel settore attingo a piene mani anche io... però...)... Ogni tentativo di includere verdure e legumi nella dieta altrui, è stato visto come una sorta di attentato alla salute pubblica... però mi è stato anche fatto notare che se uno ha un'innata diffidenza per il colore verde, è inutile propinargli zuppe di piselli, broccoli e zucchine.... soprattutto se l'unico colore a dominare è il verde, e l'unico sapore è quello del cavolo lesso o dell'erba.... mumble mumble... è qui la rotellina ha iniziato a girare... la cucina in effetti non è solo sapore, ma anche colore... e fantasia... Inoltre il gusto va educato e ci vuole pazienza per questo (da entrambe le parti) ... e quindi ho pensato che se con la verdura non ho fortuna, perchè non provare con la frutta??? E perchè non partire proprio dalle mele che sono il frutto anti-tutto per eccellenza? e poi in questa stagione la mela, che è un potente anti inifammatorio,  va benissimo per combattere tutti i malanni di stagione... insomma che mela sia, ma in una ricetta salata... e per metterci colore (vai col cromatismo) e aggiungere qualche proprietà in più, rubo l'idea a lifegate ma con un twist personale...lo zafferano per la medicina ayurvedica è un tonico, se volete migliorare la resa sia cromatica che "tonica" aggiungete della curcuma al vostro risotto ;)

RISOTTO MELE-ZAFFERANO ALLA BIRRA

Ingredienti:
1 mela renetta piuttosto grossa
riso carnaroli
1 bicchiere di birra ambrata (io ho usato la Warsteiner comprata al super)
1 bustina di zafferano
brodo vegetale
olio e burro

Portare il brodo ad ebollizione e aggiustare di sale (non c'è niente di peggio del brodo sciapo...). In una pentola adatta scaldare 2 cucchiai di olio extra vergine e aggiungere la mela tagliata a tocchetti. lasciar cucoere per circa 3-5 minuti aggiungendo un goccio di acqua se troppo asciutto. Quando le mele saranno leggermente morbide ma ancora piuttosto consistenti, aggiungere il riso e tostare bene. Sfumare il tutto con la birra e coprire con il brodo. Cuocere per 17 minuti aggiungendo brodo caldo quando serve. Circa 3 minuti prima della fine della cottura, sciogliere lo zafferano in un mestolo di brodo pieno a metà, aggiungere il tutto al riso, mantecare con una noce di burro e lasciar asciugare a piacere.

La mia cavia preferita mi ha detto che: la mela andava tagliata a pezzetti più piccoli (anche se io preferisco che si senta e che i pezzi rimanagano consistenti), ci voleva un sapore di contrasto più netto (tipo speck o taleggio.... io l'ho detto che la concezione di sano di casa è opinabile...) anche se secondo me la birra dava quel retrogusto amarognolo che ben stempera il dolce della mela... Insomma a me è piaciuto un sacco e quindi lo riproporrò, magari usando una birra più forte... tipo una guinness... vedremo :)

P.s. la foto non rende assolutamente... il colore originale era davvero di un bel giallo.... mannaggia al bilanciamento dei bianchi! :P