martedì 27 luglio 2010

la rivincita dopo il fallimento...


Da quando ho iniziato a cucinare posso dire di aver collezionato diversi fallimenti. A volte le cose riescono quasi per caso, ma a volte (specie quando c'è un occasione particolare), nonostante la cura che uno ci mette, le cose non vanno come dovrebbero..

Bazzicando tra i vari foodblog, ho visto come tutti bene o male ammettano di avere qualche tallone di achille, la qual cosa mi consola (il vecchio adagio mal comune, mezzo gaudio va sempre bene)... e poi diciamoci la verità, a furia di sperimentare qualche ciofeca verrà pure fuori, no?

Il mio problema è sempre stato la precisione... Mi ricordo di aver letto da qualche parte che la differenza tra un bravo amatore ed un professionista, è la cura per le dosi, l'attenzione all'ordine in cui si fanno certe operazione e alla capacità di replicare sempre uguale a se stessa una data preparazione..

Trovo che nelle nostre cucine "normali" dove molto spesso ci si arrabatta con quello che si trova in frigo all'ultimo momento, questa cura sia, molto spesso, poco fattibile.. il tempo non aiuta, visto che viviamo (chi più, chi meno) con l'orologio al polso, a scandire ogni attività. Poi entrano in gioco anche altri fattori, come la predisposizione personale (che non ho) e l'uso di strumenti adeguati (anche questi mi fanno difetto... ma un giorno avrò la mia rivincita!).. Però tutte queste cose normalmente vengono azzerate da un po' di fantasia e da quel tanto di estro che basta a ottenere un risultato più che soddsfacente utilizzando quel che c'è...

Fatto questo preambolo apologetico , una cosa che ho imparato è che se si vogliono preparare certi dolci, tutte queste cose non possono valere... Il tempo si deve trovare e la precisione si deve imparare, pena un insuccesso, come quello di cui voglio raccontare..

Tra sabato e domenica volevo preparare un dolce per un compleanno. Volevo una torta di frutta ma che fosse soffice e profumata, non la solita crostata... Il pan di spagna è una base che non mi entusiasma, ma quando ho visto questa mi sono innamorata, ed ho deciso che pate genoise sarebbe stata...

Dovendo portare questo dolce il lunedi sera, ho deciso di dedicare la domenica pomeriggio a questa preparazione, in modo da avere tutto il tempo di assemblare poi il dolce il lunedi...

Il segreto della pate genoise è quello di montare le uova con lo zucchero a velo a caldo, il composto gonfia parecchio e l'impasto ne guadagna in sofficità...

Per la ricetta copio e incollo la sua perchè è perfetta, non ho apportato nessuna modifica... l'unico consiglio che mi sento di dare è quello di scegliere un contenitore mooolto capiente per montare le uova, perchè il composto gonfia davvero parecchio, ed è necessario avere la possibilità di lavorare senza l'ansia che tutto fuoriesca (come è capitato a me all'inizio.... :( ...)

INGREDIENTI
gr. 125 di farina 00
gr. 125. di zucchero a velo
gr. 125 di burro
4 uova medie
un pizzico di sale
vanillina

PROCEDIMENTO
Dividere il burro a pezzetti .

Scioglierlo 2 minuti in un tegamino mescolandolo con un cucchiaio di legno senza farlo friggere.
Rompere le uova intere in una ciotola d'acciaio con il bordo alto, aggiungere lo zucchero a velo e il pizzico di sale e mescolare con la frusta a mano in modo che gli ingredienti risultino ben amalgamati.
Versare in un tegame tanta acqua in modo che arrivi a sfiorare il bordo della ciotola e portare quasi a bollore.
Spegnere il fuoco e sistemare dentro il tegame con l'acqua la ciotola, con dentro le uova e lo zucchero.
Montare le uova con le fruste fino ad ottenere una crema molto gonfia e fin quando sollevando le fruste la crema ricadrà dentro la ciotola formando un nastro continuo.

Togliere la ciotola con la crema da sopra il tegame e appoggiatela dentro un recipiente con acqua fredda.
Continuare a montare con le fruste ma con movimenti verticali fin quando si e' ben raffreddato il tutto.
Incorporare la farina setacciata delicatamente e un cucchiaio per volta con lenti movimenti verticali.
Aggiungere il burro fuso mischiando sempre delicatamente per evitare di smontare tutto.
Cuocere a 160 c' per circa 30/40 minuti.

Per quanto riguarda l'impasto, le istruzioni erano perfette e non ho avuto difficoltà ad ottenere un buon risultato... peccato che non avevo una teglia adatta, quindi ne ho improvvisata una usa e getta di alluminio, con dentro uno spessore per ottenere l'incavo da farcire... non l'avessi mai fatto... lo stampo si è accartocciato tutto, l'impasto si è infilato sotto lo spessore creando una specie di blob informe, ovviamente inutilizzabile... quando l'ho tirato fuori mi veniva da ridere e piangere insieme... Ho iniziato a togliere i pezzi di pasta dallo stampo e.... miracolo, erano buonissimi! Però inutilizzabili ai fini della mia torta ...

Per salvare questo insuccesso, visto il caldo, ho deciso di fare una zuppa inglese alla frutta e così ne ho approfittato per provare anche questa crema che ormai penso sia famosissima tra chi girovaga tra i foodblog ... anche questa volta copio e incollo la ricetta (ma verrà il momento in cui metterò qualcosa di mio in sto post o no?) ...

Ingredienti:
400 ml di panna fresca
600 ml di latte fresco
1 baccello di vaniglia
4 uova intere
80 gr. di farina
300 gr. di zucchero
1 pizzico di sale

Procedimento:
Metto in un pentolino il latte, la panna e il baccello di vaniglia aperto e porto quasi a bollore.
Nel frattempo in un altro pentolino sbatto bene le uova con lo zucchero e il pizzico di sale. Aggiungo la farina setacciata e mescolo ancora un po', poi aggiungo il latte tutto di un colpo versandolo da un passino a maglie fitte.
Metto a fuoco bassissimo mescolando sempre con una frusta a mano. Spengo quando la crema si è addensata bene.

Ho montato il dolce mettendo pezzi del mio blob, pardon, pate genoise bagnati con del latte e del brandy (percentuale 4 a 1, quindi per 4 cucchiai di latte, uno di brandy) su cui ho versato dosi generose della crema di Paoletta e frutti di bosco misti, altro strato di pasta, crema e frutta e così via fino a completa rivincita della pate genoise sul fallimento culinario... il risultato non sarà bello da vedere, ma è buonissimo, un dolce fresco e profumato, davvero adatto a queste serate estive... Certo per chi volesse provare, magari tentate una pate genoise convenzionale, in modo da poter presentare il dolce anche ai comuni mortali e non solo ad amici e parenti selezionatissimi :)

P.s. per quel che riguarda la foto... La zuppetta è stata portata in trasferta e durante il viaggio ne ha un po' risentito... la foto è stata fatta a casa di mammà, featuring il suo bellissimo set da the... peccato che fa pietà uguale... ma un giorno mi prenderò la briga di imparare qualche trucco in più (e di comprare una macchina decente ;))

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